martedì 11 ottobre 2011

L’importanza di Essere Steve Jobs

“È meglio vivere nel mistero che essere schiacciati dalla realtà” (H.Miller)

Il 4 Novembre 2007 mi trovavo a Cork, nella sede europea Apple sita in zona HollyHill. Un posto apparentemente anonimo. Ma la storia della tecnologia europea passava di lì quel giorno. Ebbi la fortuna, di prendere parte al lancio dell’ IPhone, il 9 Novembre. Nella palestra dello stabile in videoconferenza da Cupertino, lui, Steve Jobs, agitava gli animi come un generale cibernetico. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma ho lavorato con persone che venivano dalla sede californiana, il quartier generale della Apple.

Steve Jobs è stato un Capitano Achab contemporaneo. Un uomo tormentato e passionale. Un vero benefattore dell’umanità. Sorta di Prometeo 2.0 – rappresentando almeno per una parte di noi geek, una sorta di personaggio leggendario. A lui si attribuisce l’idea di creare un interfaccia grafico per il computer, il perfezionamento di uno strumento come il mouse e molte altre meraviglie che gli oscuri cervelli dell’IBM non seppero immaginare.

Steve Jobs ha ridefinito il senso del personal computer, ha spostato l’attenzione mondiale su di se, tra fallimenti (pochi) e clamorose vittorie personali. La sua storia è un po’ la storia della rivoluzione tecnologica. C’è un bel film che parla della scalata Apple, si intitola I pirati di Silicon Valley, che mostra un ritratto lucido e distaccato di Jobs. Le sue contraddizioni, le fisime, i tormenti, ma anche il Genio.

Chi più di lui può essere considerato un genio contemporaneo? Ossessionato dal suo personaggio e dalla sua creatura che in qualche modo deve averlo sbranato dall’interno. La battaglia contro la Malattia Mortale di Jobs, ha avuto un ché di metafisico e di ancestrale, l’uomo incatenato che combatte per la propria sopravvivenza e che non può vincere.

Il mondo oggi ricorda la sua grandezza. Alcuni lo venerano, altri lo criticano considerandolo una specie di Mago di Oz. La verità sarà come sempre nel mezzo. Ma Jobs con la sua visione di “uomo oltre” ci ha condotti in un nuovo universo fatto di pixel e di comunicazione inarrestabile, come un battito di colibrì nella tempesta. La sua filosofia Think Different è forse tra le più valide k-words attualmente in circolazione.

Steve Jobs, probabilmente ci ha reso partecipi di un mondo che non esiste, ne mai esisterà. Le sue parole risuonano oggi come un riverbero whitmaniano e un monito a rendere importante la propria esistenza. Tutto il resto è becero nichilismo!

“La morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della vita. Ricordarsi che si muore presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per prendere le grandi scelte della vita. Siete già nudi. Non c’è ragione per non seguire il vostro cuore” (Steve Jobs)

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