
La sorgente prima che si facessero i lavori dell’omonimo acquedotto offriva un acqua particolarmente leggera e buona per la salute di chi si avvicinava per dissetarsi. Per i viandanti rappresentava una meta irrinunciabile, quando stanchi per la calura estiva, si avvicinavano ad essa, mettevano fuori la loro merenda e si ristoravano al fresco della fonte, roba d’altri tempi!
Ma ancora oggi è un posto molto suggestivo fresco in mezzo alla fitta vegetazione è una meta frequentata soprattutto da giovani anche se i fini sono completamente diversi.
Ancora oggi si narra che quel posto sia stato luogo di appuntamento amoroso tra un prete e una donna sposata. In una notte particolarmente buia, il marito tradito, avvertito dell’attività dei due, recatosi sul posto vi sorprese i due amanti, cogliendoli sul fatto.
L’ira, mescolata alla delusione, di fronte al tradimento della consorte armò la mano dell’uomo che si avventò contro i due uccidendone il prete il quale in fin di vita, capì l’enormità del gesto, chiese perdono e rivolgendo la testa al cielo, prima di morire pronunciò la frase che ancora oggi si tramanda :” per un pelo ingrato” e cioè pilingratu. L’espressione non è in arbresh, sicuramente il prete non era di qua.
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